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Le sei leggi della produttività per massimizzare i tuoi risultati

Le sei leggi della produttività per massimizzare i tuoi risultati

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Anche il mondo della produttività ha le sue regole e i suoi principi chiave, e conoscerli fa tutta la differenza. In questo articolo ho selezionato le sei leggi della produttività, le più importanti che ti aiuteranno a migliorare drasticamente il tuo flusso di lavoro. 

Probabilmente avrai già avuto a che fare con le leggi che riguardano il mondo della fisica o della matematica. Come si potrebbe parlare di fisica ad esempio senza la legge di Newton? Gran parte delle formule che conosciamo e che ci hanno portato fin dove siamo oggi derivano proprio dalle leggi fondamentali che sono state trovate in questi campi. Anche se nel mondo della produttività è tutto relativo, abbiamo la fortuna di essere a conoscenza di alcune leggi che ti possono aiutare in maniera significativa a costruirti la tua strategia per massimizzare i risultati riducendo i costi e le energie. Le sei leggi della produttività più importanti, che ho potuto riscontrare strafacendo, possono aiutarti davvero molto. Alcune sono molto famose e probabilmente le conoscerai già, altre un po’ meno ma rivestono decisamente un ruolo fondamentale.  

La legge di Pareto

La prima legge non poteva che essere quella di Pareto, la quale dice che l’80% del risultato deriva dal 20% di sforzo. Si tratta di uno dei principi più importanti, utilizzato moltissimo anche nei modelli economici. Aziende come Apple ad esempio, si concentrano solo sul 20% dei prodotti davvero rilevanti che portano maggiori profitti, e li fanno al meglio delle loro possibilità.

In termini di produttività, possiamo definire che, se individui la parte della tua attività che vale per l’80% del risultato, e concentri gran parte delle tue energie per svolgerla, potrai ottenere un ritorno eccellente sul risultato del tuo lavoro. Si potrebbe dire che questa legge dà ragione ai minimalisti, che concentrano la loro vita su quel 20% che ha davvero valore per ottenere il massimo risultato.

Se vuoi approfondire il tema del minimalismo ti consiglio vivamente di leggere l’articolo che ho scritto su Essentialism, il famoso libro di Gragory McKeown.

La legge di Parkinson

La seconda legge è quella di Parkinson, che si rivolge principalmente alle aziende, ma vale tranquillamente anche nella vita individuale di ognuno di noi. Questa legge afferma che il lavoro si espande in modo da riempire il tempo a disposizione per il suo completamento. Questo significa che se per svolgere un compito abbiamo a disposizione 5 ore, tenderemo ad usarle tutte e 5. Magari partiremo con molta calma per poi ritrovarci le ultime ore a dare il massimo per finire il lavoro. Se ci si sofferma ad osservare meglio quello che è successo, ci si rende conto che le prime ore sono state pressapoco inutili, e che il massimo del valore lo si è raggiunto verso la fine.

Se allora applichiamo la legge di Parkinson considerando anche il principio di Pareto, dovremmo dedicarci a quel lavoro solo un paio d’ore, che sono quelle che realmente servono per svolgere la gran parte del carico richiesto. Se moltiplichi il tempo salvato in questo modo, ti spaventerai delle ore in più che avrai ogni settimana.  Questo è il motivo per cui è fondamentale darsi delle scadenze. Non basta però definire la data e l’ora in cui deve essere finito il compito che ti sei dato, bisogna anche definire il tempo che hai intenzione di dedicarci. 

La legge di Illich

La terza legge fondamentale è quella di Illich. Essa dice che è impossibile tenere livelli di produttività elevati all’infinito, e che anzi a volte ci sono addirittura dei picchi negativi. Probabilmente hai avuto modo di riscontrare questo fenomeno sulla tua stessa pelle. Se lavori già da 6 ore, la tua concentrazione tende a diminuire. Inoltre spesso gli ultimi giorni della settimana, dopo aver lavorato costantemente dal lunedì, sono quelli in cui si riesce ad essere meno produttivi. Questo si traduce in questo modo: bisogna imparare a comprendere quando è il momento di prendere una pausa, o quando è arrivato il momento limite in cui bisogna assolutamente fermarsi. 

La legge di Clarson

Tra le leggi più interessanti troviamo la quarta legge, la legge di Clarson. In questo caso vengono prese di mira le attività da svolgere. Il principio afferma che un lavoro svolto di continuo consuma meno tempo ed energie rispetto ad un tipo di lavoro svolto a step o in modo frazionario. In altre parole è meglio, quando si inizia un’attività, portarla a termine nella stessa sessione, piuttosto che lasciarla e metà e riprenderla in mano a distanza di tempo. Inoltre questo principio ti spinge ad organizzare le attività in cluster, e disporle all’interno della tua routine a blocchi. Per fare un esempio concreto, conviene scrivere il piano editoriale per i contenuti lo stesso giorno; conviene iniziare e finire un contenuto nella stessa sessione; e conviene scrivere il maggior numero di contenuti per la newsletter in un’unica attività pianificata. 

La logica di questo principio è molto semplice: se inizi un’attività e la riprendi in mano ore o giorni dopo, il tuo cervello dovrà ricollegarsi a quell’argomento. Ci vuole quindi tempo, che non sarebbe necessario se invece riesci a completare l’attività nello stesso slot, o comunque in un breve periodo di tempo. Inoltre potrebbero esserci delle cose che dai per scontato nel momento in cui sei “caldo” sull’argomento, di cui potresti non ricordarti più quando vai a riprendere in mano l’attività. 

La legge di Laborit

La quinta legge per la produttività è quella di Laborit. Essa ci ricorda che l’essere umano per natura è più propenso a svolgere prima le attività che preferisce. É importante essere consapevoli di questa legge dal momento che non sempre le attività che preferiamo sono in linea con le attività più importanti.

Prendiamo per esempio il caso delle attività di social media marketing. Tra le attività importanti per far crescere la pagina c’è la creazione dei contenuti, l’interazione con gli utenti, la ricerca di pagine simili o di potenziali follower, l’osservazione dei competitor e le campagne pubblicitarie. Ora ognuno di noi potrebbe preferire alcune attività rispetto ad altre, ma sono tutte fondamentali per una crescita organica e continua. Il giorno in cui l’attività che meno preferisci è la più importante, dovrai ricordarti di questa legge e farla comunque per prima, anche se preferiresti fare altro. 

La legge di Swoboda-Fliess-Teltscher

Infine la sesta legge che ci interessa è la legge di Swoboda-Fliess-Teltscher. Questa legge deriva dallo studio di tre autori, e dice qualcosa con cui molto probabilmente hai già avuto a che fare. Per la natura biologica dell’essere umano, è normale avere dei picchi di produttività in alcuni periodi dell’anno e della giornata. Allo stesso tempo è vero il contrario, che è normale avere dei momenti di abbassamento del livello della produttività. Anche se ciò può risultare scontato, è utile sapere che questo fenomeno ha un riscontro anche scientifico. Questo per due motivi: il primo è che ti permette di sentirti meno in colpa quando ci sono i momenti in cui il tuo picco di produttività cala. Il secondo è che ti sprona ad osservarti meglio, per comprendere in autonomia quali sono i tuoi periodi di performance migliori. Purtroppo questa legge è universale come concetto, ma non è universalmente replicabile sui singoli individui. Mi spiego meglio, tutti noi abbiamo dei periodi più o meno produttivi, ma ognuno di noi può avere periodi diversi. Magari io posso trovarmi meglio a lavorare d’inverno e tu d’estate. Ecco perché serve un’attenta auto analisi per organizzare meglio il tuo lavoro. 

Come possiamo sfruttare questa legge per le nostre attività? Per prima cosa dobbiamo essere consapevoli di quali sono i nostri momenti migliori per quanto riguarda la produttività Questo può essere fatto con un’auto analisi, ti consiglio di tenere traccia di ciò tramite un diario o le note del telefono. Ora che sai quali sono i tuoi momenti di maggiore performance, inserisci lì le attività più importanti e difficili. Io consiglio di inserire quelle attività base che poi a cascata danno vita a tutto il resto. Puoi ad esempio scegliere di fare il piano editoriale in quei momenti, definire una campagna di marketing, produrre i tuoi contenuti più importanti, e scrivere in batch tutte le newsletter per i mesi futuri.

Un’ultima nota prima di salutarci

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