Produttività e corpo: prendersi cura di noi stessi per il raggiungimento degli obiettivi
Produttività e corpo: prendersi cura di noi stessi per il raggiungimento degli obiettivi
Non si può separare la sfera del benessere corporeo da quella della produttività: sono due mondi che si intrecciano e che si relazionano tra di loro, influenzandosi. Partendo dal primo elemento, per curare il corpo bastano pochi semplici gesti come una sana alimentazione e fare del movimento: questi possono cambiare radicalmente la qualità della vita, sia sul piano psicologico che sotto quello produttivo-pratico quotidiano. Se cominceremo a prenderci cura di noi stessi, inizieremo a percepire cosa significa stare bene nel nostro corpo e saremo molto più motivati e pronti ad approcciarci verso una nuova estenuante settimana lavorativa, scandita da impegni quotidiani professionali e di studio.
Per contro, se sappiamo di essere stati produttivi ed efficienti sapremo di aver raggiunto i nostri traguardi di ogni giorno e saremo più motivati nella possibilità di ricavare del tempo per il nostro self-care. La produttività infatti può essere intesa come efficienza pura, come la razionalizzazione del tempo che si ha a disposizione per perseguire l’obiettivo che ci si è posti, traendo il massimo dal massimo e il massimo dal minimo. Per essere produttivi bisogna ricordare infatti che siamo noi i padroni delle nostre attività e che è proprio la nostra lucidità fisica a mantenerci saldi anche dal punto di vista psicologico. In più non dimentichiamo di essere noi l’elemento umano che permette alla macchina societaria di muoversi e per il suo funzionamento dobbiamo essere nel pieno delle nostre facoltà psico-fisiche.
Curare noi stessi per essere più produttivi
Mens sana in corpore sano nell’accezione moderna della preposizione rende bene l’idea di ciò che si cerca di espletare nell’articolo e ne avvalora la connessione con la sfera di produttività personale e professionale: avere un sano equilibrio psico-fisico grazie alla cura del nostro corpo ci porterà ad avere più equilibrio in tutte le attività e nelle relazioni della nostra giornata.
Per prima cosa dobbiamo ricordarci che il nostro valore più grande è quello che siamo, questo è un punto di vista che ci porterà a ridurre al minimo i nostri bisogni e le nostre pretese e ci aiuterà a ritrovare la semplicità: muoversi. Le ore impiegate a svolgere mansioni che dobbiamo fare passano e sono scandite da impegni che nel profondo ci lasciano parzialmente soddisfatti nel momento in cui non siamo riusciti a prenderci cura di noi stessi. In quel momento diamo la colpa a tutto ciò che porta via tempo per quello che desideriamo fare.
Per questo cominciamo a trascurare il nostro corpo e la nostra condizione fisica, legittimati da scusanti che creiamo per auto-giustificarci. Questa resilienza nell’autolegittimare la nostra incapacità di reagire alla routine, ci porta a dimenticare che l’unica via per raggiungere i nostri obiettivi è essere attivi e che la realtà è che per farlo basta poco, anche se spesso ricorriamo a pause inutili, come quelle in cui ci ritroviamo con il telefono in mano o a guardare punti fissi nel vuoto ricercando una distrazione qualsiasi, presi da pensieri che esulano da ciò che stiamo facendo in quel momento.
Il nostro valore più grande è quello che siamo
Lavorare tanto e prendersi cura di sé
Prendersi cura del proprio corpo dopo giornate lavorative estenuanti è possibile o è fantascienza? È realtà. Non si tratta di cominciare da un giorno all’altro a correre maratone o di cambiare radicalmente alimentazione in maniera drastica, piuttosto si tratta di cominciare a ridurre gradualmente i momenti di sedentarietà e sostituire pause passive con pause attive. Questo significa che se il lavoro che si fa ogni giorno è caratterizzato da tante ore di sedentarietà e staticità, si può cominciare a destinare dieci minuti della propria giornata per una passeggiata semplice all’aria aperta.
Il muoversi in un ambiente differente rispetto a quello lavorativo o a quello domestico è fondamentale per riuscire a staccarsi dagli elementi stressanti e alienarsi. Se si è impossibilitati per motivi fisici o di tempo, basterà fare quotidianamente circa dieci minuti di ginnastica dolce e molto semplice. Se invece il lavoro è dinamico e comporta uno sforzo fisico importante che a fine giornata toglie tutte le energie, il consiglio è quello di ricavare dieci minuti del proprio tempo per fermarsi – nel senso stretto del termine – e dedicarsi alla cura del proprio corpo materiale e psicologica, svolgendo le attività gradite o semplicemente meditare e ricomporre l’essere.
Cosa dire invece per gli studenti? Studiare, frequentare le lezioni ed essere sommersi di dispense e di appunti da creare e da visionare comporta un investimento di tempo molto importante, che può impiegare intere giornate. Spesso inavvertitamente, tra una materia e l’altra, si fa sera e le energie per curare sé stessi svaniscono sebbene si sia rimasti seduti tutto il giorno. La soluzione può essere fare delle pause che variano dai cinque ai dieci minuti per una passeggiata o un semplice movimento. Il distogliere l’attenzione per qualche minuto su ciò che si sta facendo aiuterà a focalizzarsi meglio successivamente sullo studio.
Intreccio tra benessere e produttività
Questi piccoli cambiamenti potranno sembrare un enorme peso nelle fasi iniziali, in quanto si tratta pur sempre di un cambiamento. Modificare le proprie abitudini con piccoli gesti è compiere uno sforzo importante: ma con quale scopo reale? Lo scopo è quello di cominciare a vivere con più qualità il nostro corpo e il nostro tempo a disposizione grazie all’intreccio tra il nostro benessere e l’essere produttivi. Il ben-essere e avrà un forte impatto sul raggiungimento degli obiettivi prefissati in quanto si avranno degli spazi di libertà personale che aiuteranno ad aumentare il focus di attenzione in sede professionale. Con le nuove abitudini entrerà a far parte della giornata questo nuovo spazio dedicato al corpo e non riusciremo più a farne a meno dal momento che sarà visibile il nostro cambiamento radicale, in meglio.
Il legame che c’è tra corpo e movimento, ciò che significa per il nostro vivere e le conseguenze sulla nostra quotidianità sono oggetto della mia ricerca e degli articoli del mio sito, IdeEntità: un luogo di incontro e di scambio dove ogni idea è un dono, compresa la tua. Ti aspetto. Clicca sul link per leggere gli articoli del mio blog.
Federico Chiatello
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Un’ultima nota prima di salutarci
Sono un laureato in Scienze Motorie, vengo da Torino e sto ricercando il significato dell’essenza pura del corpo e del movimento, scrivo i miei pensieri per salvare le idee in un mondo di sole immagini. Sogno di estendere la cultura del moto a tutti, nessuno escluso.