Tre step per migliorare il proprio rapporto con i social network
Tre step per migliorare il proprio rapporto con i social network
La società moderna ha creato nuovi bisogni e modi di vivere, che a volte possono fare male, ecco perché è necessario capire come migliorare il rapporto con i social newtork.
Abbiamo visto, parlando dell’Ikigai, quanto sia funzionale per vivere serenamente avere un obiettivo, uno scopo verso cui orientare la propria vita e che delinea il modo di vivere rendendo importante tanto l’obiettivo quanto il processo.
Di come, trattato in un successivo articolo, sia utile al raggiungimento dello stesso adottare una mentalità da life designer.
Ma se siamo in una di quelle fasi di vita in cui ci sembra di non avere progetti? Di non sapere da che parte andare? Passando le giornate alla ricerca di ispirazione, magari scrollando i social, bacheche straripanti di progetti ed immagini di vita altrui.
Blocco da performer
Ci sentiamo bloccati per mancanza di idee, per paura di non avere gli strumenti necessari per passare alla fase successiva, di non essere in grado di affrontarla, o di avere la costanza per portare a termine il progetto pensato.
O, più semplicemente, siamo sopraffatti dall’idea di dover performare sempre e costantemente quindi non sappiamo più cosa vogliamo veramente fare, quale senso dare alle nostre giornate.
Esattamente come per l’assenza di uno scopo di vita, anche il continuo confronto con le pubblicazioni altrui ci porta spesso e volentieri a chiederci come arrivare a fine giornata essendo certi di non aver sfruttato il tempo a disposizione nel migliore dei modi. E le cose da fare sono sempre di più e ci portano a dividerci come equilibristi tra famiglia, lavoro, amici, magari trascurando noi stessi e ritrovandoci a fine giornata stanchi e non sempre soddisfatti di come abbiamo impiegato il nostro tempo.
Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo, ma è anche quella che spesso sentiamo o temiamo di sprecare, finendo così per pentirci o sentirci in colpa pensando che avremmo potuto fare di più o fare meglio.
Ogni nostra azione o idea può essere messa in mostra, postata, quindi usata per accrescere la nostra visibilità. Diventiamo così da soggetti a progetti: in ogni momento della nostra vita non siamo solo performer interessati allo sviluppo del nostro progetto, ma ci preoccupiamo di fare abbastanza da poter competere e rendere pubblico, puntando ad avere prestazioni sempre migliori.
Il rischio è identificare noi stessi con ciò che facciamo e postiamo, di voler sempre essere competitivi e rimanere sull’orlo dell’onda (visualizzati) il più a lungo possibile.
Anche se ciò rischia di tenerci sempre in uno stato di ansia e di precarietà. Non esistiamo più noi come individui compositi, ma solo le nostre performance.
Performance e soddisfazione, ai tempi dei social network
Ecco una domanda per voi: “Come vi sentivate mentre facevate l’attività che avete postato?” “Che emozione avete sentito portando a termine il progetto che avete pubblicato in ogni singolo passaggio”.
Momenti DISTINTI dall’istante in cui avete postato o ricevuto un commento.
Avete mai prestato attenzione a come state voi e non a come vi fa sentire l’essere visualizzati o commentati? Quali azioni vi hanno permesso di arrivare a sera soddisfatti del lavoro compiuto e non solo sfiniti dalla frenesia? Quali attività vi fanno sentire pieni anche se non siete in contatto, reale o virtuale, con il resto del mondo?
La sfida
Vi lancio una sfida:
Primo step: chiedetevi come state!
Chiedetevi come state mentre fate le cose, mentre le postate, quando ricevete una risposta e quando non la ricevete. Chiedetevi se vi fa stare bene quello che avete fatto o se il benessere arriva solo perchè qualcuno lo ha visto.
Secondo step: prendetevi due minuti ogni giorno, alla mattina ed alla sera.
Alla mattina mettete a fuoco quale valore vi corrisponde e quali azioni potreste fare per perseguirlo; alla sera chiedetevi se avete fatto quelle azioni e come vi hanno fatto sentire. Come percepite il vostro tempo: valorizzato o sprecato?
Terzo step: nei periodi in cui vi sentite a corto di idee, non siete sommersi dal lavoro, siete in ferie, ma non in vacanza, approfittatene per estendere il periodo di ascolto. “Quando, arrivato a sera, sento di non avere sprecato il mio tempo? Quale azione particolare mi ha fatto sentire in linea con i miei valori?”
Fermarsi a leggere, meditare, contemplare, ascoltare sè stessi all’inizio è faticoso, molto. Queste azioni, però, ci permettono di ricollegarci ai nostri valori e, una volta tornati in pista, avere le idee chiare su come vogliamo dipingere la nostra vita; essere life-designer dei nostri valori e non solo delle nostre pagine social.
Počemučka, che in russo significa “una persona che fa e si fa troppe domande”, è esattamente come mi descriverei!
Il resto del tempo sono una ragazza di 27 anni, laureata in scienze della formazione (ovvero sono una maestra), che adora leggere e fare sport. Nell’ultimo anno mi sono avvicinata allo yoga (che adoro), alla meditazione ed al mondo del minimalismo (di cui sono ai primi approcci) e mi stanno cambiando la vita!