Meditazione, fai spazio nella tua mente e raggiungi l’essenza
Meditazione, fai spazio nella tua mente e raggiungi l’essenza
Minimalismo e meditazione, due parole che rimandano alla semplicità, allo spazio, al tempo. Concetti filosofici all’apparenza astratti, ma che, correttamente intesi, possono avere una ricaduta fondamentale sulla tua vita. Se con minimalismo si intende uno stile di vita basato sulla ricerca dell’essenziale, la meditazione diventa lo strumento imprescindibile per raggiungere quello scopo. Con la meditazione, infatti, possiamo riuscire dapprima a fare spazio nella nostra mente e tra i nostri pensieri, per poi riuscire ad orientarci meglio anche nel mondo fisico che ci circonda, tra impegni, attività e oggetti materiali. Andiamo allora ad approfondire questi argomenti in questo viaggio tra minimalismo e meditazione.
Mindfulness e meditazione
Prima di addentrarci in questo percorso occorre specificare la differenza tra mindfulness e meditazione, due termini spesso erroneamente utilizzati come sinonimi, sebbene in realtà distinti da una importante sfumatura, della quale abbiamo già parlato nel relativo articolo.
Per comodità, riportiamo comunque di seguito le principali differenze tra le due pratiche.
Con il termine meditazione si intende l’attività di concentrarsi sul proprio io; la meditazione segue principi e tecniche molto specifiche, che riguardano ad esempio la posizione (tipicamente seduti, con le gambe incrociate), l’ascolto del proprio respiro e il farsi trasportare dal fluire del pensiero.
La mindfulness, invece, comporta l’essere consapevoli del presente. Di conseguenza puoi farla in qualunque occasione, durante qualsiasi attività che non richieda il 100% della tua concentrazione. Ogni istante della tua vita può essere vissuto praticando la mindfulness.
Meditazione e minimalismo
La meditazione è uno degli strumenti più potenti per cercare ciò che davvero è essenziale; il suo scopo, infatti, è quello di capire chi sei realmente e raggiungere la tua vera essenza. Essa ti insegna a controllare le tue volizioni, i tuoi desideri, le tue priorità, ti aiuta a liberarti di ciò che è superfluo e ridondante, dentro di te e nella realtà. Praticandola potrai controllare le tue necessità materiali e sceglierai di integrare solo ciò che è davvero necessario per il tuo benessere.
Ti invito però a non estremizzare: specialmente inizialmente, non bisogna necessariamente rinunciare a qualsiasi acquisto considerato superfluo, ma solo essere più consapevoli del processo che regola le nostre scelte. Magari sarai comunque portato a toglierti qualche sfizio, e in piccola misura questa può rivelarsi anche una pratica sana. Attraverso la meditazione inizierai, però, a ridurne frequenza e intensità, ed è questo ciò che conta realmente.
La meditazione ti rende padrone di te stesso, ti svincola dal luogo, dal tempo, dalle circostanze.
Ottenuto uno stato di serenità qualunque luogo sembrerà piacevole, e trasmetterai un’energia positiva all’ambiente circostante che condizionerà anche gli altri. Al contrario, stati d’animo negativi tenderanno a rendere spiacevoli anche i migliori luoghi e compagnie.
Inoltre, prestare attenzione a qualcosa di astratto e immateriale, ti porta inevitabilmente a dare meno peso agli oggetti materiali, avvicinandoti così alla pratica del minimalismo: di meno cose necessiti, più sei libero. La libertà diventa una condizione interiore che si acquisisce con la pratica, come già avevano evidenziato gli stoici.
Se sei già minimalista, o ti stai avvicinando al minimalismo come filosofia di vita, una volta compreso il legame tra minimalismo e meditazione inizierai certamente a vedere la costanza della pratica meditativa come uno strumento per ridurre ulteriormente cosiddetti “bisogni”, desideri, oggetti ed impegni verso i quali ancora nutri un senso di attaccamento.
Come integrare la meditazione nella tua routine
Abbiamo visto come il tema della meditazione e quello del minimalismo siano strettamente collegati. Anche se i benefici sono numerosi e ormai conosciuti, è davvero difficile iniziare e proseguire un percorso di meditazione.
Ecco allora qualche piccolo consiglio, a partire dalla mia esperienza personale, che può aiutarti ad implementarla, evitando alcuni dei più comuni errori in fase di approccio iniziale.
Parti in piccolo
Non iniziare subito, ad esempio, con ore di meditazione, ma inserisci piccoli slot da 3 o 5 minuti e incrementa piano piano. Nelle fasi iniziali infatti, anche solo 5 minuti potrebbero sembrarti lunghissimi, essendo questo un tipo di pratica a cui non siamo nella maggior parte dei casi abituati. Così facendo vi saranno inoltre sempre minori possibilità di potersi concedere attenuanti per non aver trovato quei pochi minuti da dedicare alla meditazione quotidiana. Quando poi meditare sarà entrato nella tua zona di comfort, proverai ad incrementare gradualmente.
Non attaccarti ai risultati
Questo consiglio, caposaldo di molte filosofie orientali, è uno dei più importanti, in quanto la meditazione non mostra immediatamente i suoi benefici, che si suppone invece si manifestino nel medio e lungo periodo. Specie nelle fasi iniziali, infatti, si potrebbe avere la sensazione che non stia accadendo assolutamente nulla: questa caratteristica la rende una delle attività più difficili in assoluto da integrare all’interno della propria routine, e praticare assiduamente. Non bisogna aspettarsi risultati immediati e repentini; i frutti arriveranno col tempo, occorre pazientare.
Mettiti comodo
Utilizzare una sedia, invece che stare con le gambe incrociate, può aiutare tantissimo: basta avere la schiena diritta. La comodità, nelle fasi iniziali, è cruciale: considerando la scarsa abitudine mentale e fisica, la meditazione potrà essere più profonda se non sarai distratto dal fastidio alle gambe che potresti avvertire, stando con le gambe incrociate, dopo una decina di minuti. Inoltre, questo permetterà di trovare più facilmente un luogo in cui meditare e farti sentire più a tuo agio.
Evita il perfezionismo
Uno dei limiti più grossi che impediscono alle persone di implementare la meditazione nella propria routine è il perfezionismo. Se si iniziano a seguire i primi corsi o si iniziano a leggere i primi libri, si viene a conoscenza delle “best practices”, come ad esempio farlo a stomaco vuoto, o in determinati orari della giornata -come appena svegli o prima di andare a dormire-, e via dicendo.
Sebbene sia certamente importante seguire le linee guida dei maestri, è anche vero che all’inizio ciò che conta è unicamente mettersi a meditare. Il nostro ultimo consiglio, almeno in una prima fase, è quello di non dare troppo peso al “come sarebbe meglio fare”, quanto piuttosto al fatto stesso di iniziare. Potrai ad esempio iniziare a meditare subito dopo pranzo, a dispetto delle indicazioni: ci sarà certamente modo, col tempo, di spostare la meditazione in momenti più idonei.
Founder di Mudesk. Amo la filosofia minimal e la produttività. Nella mia vita sono riuscito a raggiungere livelli di efficienza molto elevati, studiando per una magistrale in inglese e facendo altri 2 lavori più un progetto personale. Mi sono reso conto però del prezzo da pagare, così ho iniziato a cercare l’essenziale, a selezionare meglio e fare solo ciò in cui posso apportare il massimo valore.