Life design, affronta la tua vita come se fosse un progetto
Life design, affronta la tua vita come se fosse un progetto
Come abbiamo avuto modo di vedere in altri articoli, noi tutti possiamo identificarci come dei designer. Quest’identificazione consiste nel prendere le caratteristiche che identificano il designer, e portarle nella nostra attitudine ad affrontare la vita. Per comprendere meglio questo concetto ti consiglio di leggere l’articolo design come filosofia di vita. In questo post invece, voglio farti andare oltre, e farti capire che la tua stessa vita può essere affrontata come se fosse un progetto, in un modo che possiamo chiamare life design.
Cos’è il life design
Ci sono un sacco di lavori che includono la parola designer, abbiamo il product designer, il graphic designer, l’interior designer, il game designer, e potremmo andare avanti per tutto l’articolo. Ma scommetto che non hai mai sentito parlare della figura del life designer. Questo perché non si tratta di un lavoro retribuito, ma di un lavoro che dovremmo fare tutti con noi stessi. Il compenso? La vita su misura per te! Quella in cui ti ci rispecchi a pieno e in cui sei felice. Ecco perché non esiste questa figura professionale, perché solo tu puoi davvero sapere cosa c’è dentro di te. Il life design è un percorso che ti invido davvero ad affrontare, è un viaggio alla scoperta di chi sei, e di chi puoi diventare.
Benefici del life design
In questo mondo esistono 2 tipi di persone: le vittime e i designer. Le vittime sono coloro che si lasciano vivere dalla vita, coloro che pensano che le cose debbano arrivare dall’esterno, e quindi subiscono la vita come se fosse fuori dal loro controllo. Gli schemi di pensiero delle vittime sono ad esempio “la vita è una questione di fortuna”, “capitano tutte a me”, “non mi merito questo, dovrei avere di più”. I designer al contrario sono coloro che vedono la vita come un progetto su cui possono metterci mano, e che possono creare secondo i loro gusti e interessi. Il loro cliente è la loro stessa persona, e cercano le soluzioni e i modi per arrivare ad ottenere quello che vorrebbero, sono i padroni della disciplina del life design.
La cosa bella è che non è scritto nel nostro DNA se siamo vittime o designer. Si tratta semplicemente di un mindset, e come tale può essere cambiato. In genere molti di noi si comportano da vittime, ma ad un certo punto della propria vita chiunque può capire di essere il designer, e iniziare quindi a prendersi la responsabilità per quello che sarà la sua vita futura. Probabilmente ciò accade perché nei primi anni della nostra vita si ha effettivamente poco margine di manovra. Siamo soggetti alle scelte dei nostri genitori, della società e del luogo in cui viviamo. Il problema è che quando si cresce molti si dimenticano che la situazione è cambiata, e pensano di essere ancora nel mondo che hanno conosciuto prima, in cui avevano poche occasioni per decidere davvero qualcosa.
È vero, ci sono alcune persone più fortunate di altre. Alcuni di noi nascono con dei genitori più permissivi, che ti aiutano e ti supportano nelle decisioni che prendi anche nelle fasi di vita adolescenziali. Altri invece al contrario, nascono in ambienti in cui la loro vita sembra già essere stata scritta da qualcun altro, e per riuscire a essere loro a prendere in mano le decisioni che li riguardano devono lottare contro i propri genitori. Non per tutti è facile riuscire ad uscire dallo schema delle vittime, ma vorrei farti capire che dentro te c’è questa figura del designer, che può farti arrivare dove davvero vorresti, dove appartieni veramente.
Come approcciarsi al life design
Ora che hai capito che cos’è e quanto è importante avere il controllo sulla propria vita e vedersi come un designer di essa, è arrivato il momento di capire come approcciarsi correttamente al life design. L’idea è molto semplice a livello teorico e più difficile da mettere in pratica. Il meccanismo è il seguente: vedere la tua vita come un progetto che puoi realizzare, e come tale dovrai approcciarti così come un designer si approccia ad un progetto. Vediamo quindi quali sono le fasi che puoi integrare all’interno della tua quotidianità per diventare il miglior life designer possibile.
Life Planner
Prima di iniziare con le varie fasi, è necessario avere gli strumenti giusti. Per approcciarsi nel modo corretto al life design, lo strumento essenziale più importante di tutti è il life planner. Si tratta di un semplice quaderno o diario a cui tu stesso attribuisci questa funzione. Non c’è bisogno di prenderne uno con dei modelli già impostati, anche se possono aiutare, ma basta semplicemente avere delle pagine bianche su cui scrivere. É importante usare il cartaceo rispetto al digitale in questo caso, perché in questo modo hai meno distrazioni, e sei più in sintonia con te stesso. Consiglio di scegliere con cura e attenzione il tuo life planner, perché si tratterà di uno strumento importantissimo per te, quasi un’estensione della tua personalità. In questo modo si creerà un rapporto ancora più magico con il tuo life planner.
- Copertina semirigida in carta materica
- Formato : 14,8 x21 cm.
- tasca interna
Le fasi
A questo punto dovrai seguire diverse fasi per iniziare a vivere seguendo i principi del life design. Queste fasi non sono per forza sequenziali e non hanno un inizio ed una fine precisa. Forse questo è il concetto più difficile ma più importante da comprendere per quanto riguarda il life design. Infatti essendo la vita imprevedibile e ricca di sorprese, è necessario continuare a rivisitare e rivedere il tuo life planner costantemente. Molte volte le nostre priorità cambiano, il nostro ambiente cambia, i nostri sogni cambiano e così via. Ti mostro ora le varie fasi da affrontare, all’inizio dovrai per forza procedere dalla prima all’ultima, ma una volta avviato questo processo, potrai rimettere mano ad ogni fase ogni volta che vorrai o ne sentirai l’esigenza.
Comprensione
La prima cosa che fa un designer è comprendere le esigenze del cliente. In questo caso il cliente sei tu stesso. Quali sono le tue esigenze? Analizzale attentamente, cerca di ascoltarti e analizza quello che esprimi sul tuo life planner. È come se facessi un brainstorming con te stesso. Attenzione però, quello che scriverai in genere non sarà ciò che davvero vuoi, ma l’aspetto superficiale che dovrai approfondire. Ti spiego meglio. Poniamo il caso che sul foglio scrivi che vorresti diventare un influencer famoso. Questo è l’aspetto superficiale di quello che vuoi, la domanda che ti dovrai fare sarà, perché lo vuoi? Se riesci a scavare abbastanza a fondo, ti rendi conto che ci possono essere molti altri modi a cui non avevi pensato che possono portarti lo stesso livello di soddisfazione, senza per forza diventare la nuova Chiara Ferragni o il nuovo Mariano Di Vaio.
Visione
Dopo aver compreso più a fondo chi sei, cosa ti motiva, quali sono le tue ispirazioni, è necessario avere una visione a lungo termine di come vorresti che fosse la tua vita. Quali sono i valori che vuoi che ti accompagnino, quelli senza i quali tu possa vivere. Quali sono le tue aspettative più ambiziose, quali sono gli aspetti della tua vita che ti interessano di più. Potresti aver scoperto che il tuo obiettivo più grande sia quello di vivere una vita in cui puoi avere lo spazio necessario per te, per i tuoi cari e la tua carriera. O forse puoi aver capito che l’unica cosa che ti interessa è dare il tuo contributo per portare l’uomo su Marte. Non c’è una risposta giusta o sbagliata. L’importante è che tu la senta perfettamente tua. Assicurati che la tua visione non sia contaminata troppo dalla società in cui vivi e le persone che ti stanno intorno.
Pianificazione
Ora che hai compreso qual è la tua rotta e dove vuoi arrivare, è arrivato il momento di dare una forma a tutto ciò. Per farlo è necessario avere un piano e definire quali sono gli obiettivi per raggiungere il tuo scopo. La caratteristica principale che dovranno avere i tuoi obiettivi è quella di essere SMARTEM Si tratta di un’acronimo inglese che vuol dire: Specifico, Misurabile, Achivable (raggiungibile), Realistico, Timely (con una data di scadenza), Emozionale e infine Motivazionale. Il consiglio qui è quello di non darti troppi obiettivi perché andranno rivisti e ridefiniti di anno in anno. Scegli quindi 3 o al massimo 6 obiettivi che vorresti raggiungere magari in un anno, e poi fai il punto della situazione. Non attaccarti troppo ad essi però, e cerca di capire quali sono le cause che ti portano a non raggiungere alcuni obiettivi nel caso dovesse capitare.
Analisi
Il life planning è un processo e non un evento. Come tale, puoi continuamente metterlo in discussione e cambiarlo, in base alle nuove conoscenze che hai acquisito, le nuove esperienze che hai fatto e così via. Magari la visione che ti eri dato anni fa è cambiata. Magari ti sei reso conto che non era la tua strada. Forse non ti sei compreso abbastanza e hai perseguito obiettivi a livello superficiale. Oppure la vita ti ha messo in condizioni di renderti impossibile il tuo vecchio obiettivo. Se ad esempio sognavi di fare il calciatore ma ti si rompe una gamba irrimediabilmente, sarai costretto a rivedere i tuoi obiettivi. Se la vision è fatta bene però, essa diventerà il tuo centro su cui fare affidamento, per ripianificare i tuoi obiettivi.
Organizzazione
A questo punto serve un modello organizzativo che ti permetta di raggiungere i tuoi obiettivi in maniera corretta. Senza organizzazione non puoi riuscire a bilanciare correttamente tutti i vari trade off che incontrerai sul tuo percorso. Organizza le tue settimane e giornate in maniera efficiente ed efficace. Scegli con cura gli impegni che prendi, ricordati che ogni volta che rispondi sì a qualcosa, stai inevitabilmente dicendo no a qualcos’altro. Abbi cura delle tue abitudini, e cerca di sostituire quelle che ti allontanano dal tuo obiettivo con quelle che ti avvicinano. Uno strumento molto importante per questa fase è la matrice delle priorità. Trovi l’approfondimento nel seguente link.
Sperimentazione
È arrivato il momento di mettere in pratica il lavoro che hai fatto sul tuo life planner. Sperimenta se quello che hai scritto e pensato è giusto, e correggilo se non lo è. Magari alcuni obiettivi saranno sbagliati, altri rischieranno di portarti fuori strada. Non importa, l’unico modo per comprendere davvero quello che vuoi è sperimentare e agire. Non aspettare che il tuo life planner sia perfetto e studiato nei minimi dettagli, ma costruiscilo di volta in volta in base alle esperienze che fai. Procedi a piccoli passi alla volta, e vedrai che arriverai molto lontano. Ricordati in ogni caso di porre il tuo focus sul processo, e non sul risultato in sé, perché alla fine è questa la vera arte del life design: perseguire degli obiettivi godendosi il percorso.
Conclusione
Spero di essere riuscito ad averti dato una panoramica generale su cos’è e e come funziona il life design. Se ci segui e sai come lavoriamo, sai che il nostro procedimento per creare gli articoli segue un percorso fatto di ricerca continua, aggiornamento e miglioramento. Sai anche che noi ci teniamo molto ai tuoi feedback e in base ad essi scegliamo se focalizzarci di più su un tema o un altro. Ti invito quindi a scriverci, qui nei commenti oppure sulle nostre pagine social su Instagram e Facebook, in modo tale da capire se vuoi continuare a sapere sempre di più sul tema del life design. Questa disciplina è stata creata da due professori universitari di Stanford, noi te la proponiamo in chiave italiana, dopo un’attenta rivisitazione e conversione culturale dei valori che guidano il nostro paese e con cui siamo cresciuti.
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Founder di Mudesk. Amo la filosofia minimal e la produttività. Nella mia vita sono riuscito a raggiungere livelli di efficienza molto elevati, studiando per una magistrale in inglese e facendo altri 2 lavori più un progetto personale. Mi sono reso conto però del prezzo da pagare, così ho iniziato a cercare l’essenziale, a selezionare meglio e fare solo ciò in cui posso apportare il massimo valore.
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