Kyudo, quando il focus sul processo diventa nettamente più importante del risultato
Kyudo, quando il focus sul processo diventa nettamente più importante del risultato

Il Kyudo, chiamato anche “via dell’arco”, è un’arte marziale giapponese che ha tantissimo da insegnare a livello di filosofia di vita e spiritualità. La caratteristica fondamentale del Kyudo è il focus sul processo che porta a colpire il bersaglio, che diventa più importante del risultato stesso. Gli arcieri giapponesi si focalizzano sul processo, migliorandolo continuamente per arrivare a centrare l’obiettivo senza preoccuparsi dell’obiettivo stesso.
Kyudo, l’arte di lavorare sul processo
Il processo non consiste solo nella tecnica di esecuzione, che anzi ricopre una minima parte nella sfera del Kyudo, bensì è un processo introspettivo, di crescita interiore, che porta i valori dello spirito ad emergere e aiutare così l’arciere a colpire il bersaglio nella maniera migliore possibile. In questo articolo ti parlerò della filosofia del Kyudo, e di come essa si sposa perfettamente con la nostra idea di produttività qualitativa e minimalismo come filosofia di vita.
L’arte marziale giapponese integra profondi insegnamenti di vita. Il Kyudo, la via dell’arco, è un’arte utilizzata dagli arcieri giapponesi. Un assunto fondamentale del Kyudo è: “grazie a un’attitudine corretta si ha un corretto tiro”. Questa disciplina si basa sul fatto che, la freccia che arriva a colpire il centro, è frutto di un processo di crescita interiore e spirituale dell’arciere. In altre parole, l’obiettivo che viene raggiunto è solo una minuscola punta dell’iceberg, che racconta il percorso di crescita spirituale dell’essere umano che ha scoccato il tiro.

Questa disciplina pone tutto il suo focus sul processo e il percorso di un individuo, e il risultato finale è solo la logica conseguenza di tutto il percorso fatto. La tecnica di tiro è estremamente complessa, e per padroneggiarla bisogna sviluppare abilità come disciplina e costanza. Ma la tecnica da sola non basterà per centrare il bersaglio. Sarà necessario sviluppare anche le doti interiori come coraggio, benevolenza, saggezza e stabilità. L’importante, nel Kyudo, non è centrare il bersaglio, ma lavorare interiormente per crescere come essere umano.
Focus sull’obiettivo vs focus sul processo
Abbiamo deciso di utilizzare la spiegazione di questa importante arte giapponese, per porre la questione su un tema di fondamentale importanza, la distinzione tra focus sul processo e focus sull’obiettivo. Quando ci relazioniamo verso i problemi che vogliamo affrontare, i risultati che vogliamo raggiungere, e in generale verso tutti i percorsi che intraprendiamo, ci sono infatti due approcci principali.
Molte persone, potremmo dire la maggior parte, si concentrano sull’obiettivo, mentre in pochi altri, sul processo. Questo approccio lo notiamo anche nelle aziende, squadre sportive, stati, istituzioni, insomma, puoi osservare in ogni modo di agire degli individui questi due diversi approcci. Quale sarà il migliore secondo te? Visto che come ti abbiamo parlato del Kyudo, sai già quale sarà la nostra risposta, ma andiamo a vedere nel dettaglio che cosa comporta orientarsi di più verso l’obiettivo o verso il processo.
Focus sull’obiettivo
Come abbiamo visto, la maggior parte delle persone tende a focalizzarsi sugli obiettivi da raggiungere. Come si fa a capire se ti stai concentrando troppo su un obiettivo? Te lo spiego meglio con un esempio. Poniamo il caso che tu stia cercando di avere un bel fisico e perdere peso. Chi prova a raggiungere questo risultato focalizzandosi sull’obiettivo, cercherà di prendere le misure del peso e le dimensioni corporee praticamente sempre. Almeno una volta a settimana farà il resoconto di quanto ha perso, in quale punto del corpo, e creerà una forte dipendenza al risultato. Non c’è nulla di sbagliato nel fare ciò, ma il problema dei risultati è che sono spesso instabili.
Potrebbe capitare che dopo due settimane perdi peso, e allora sarai felice. La settimana dopo però non perderai nulla, o al contrario metterai su del peso. A quel punto, visto che si è instaurato un legame di dipendenza con il risultato, ti sentirai triste, arrabbiato o frustrato, compromettendo così il raggiungimento del tuo obiettivo. Con questo approccio, quindi, diventa davvero difficile essere costanti, indipendentemente dal percorso che tu stai intraprendendo. Non si può infatti intraprendere un percorso di vera costanza e pazienza se si è troppo focalizzati sull’obiettivo, ecco perché il Kyudo integra degli insegnamenti molto importanti secondo noi.

Focus sul processo
Se invece, al posto che concentrarti sull’obiettivo, scegli di concentrarti sui passaggi da fare per raggiungerlo, possiamo dire che ti stai focalizzando sul processo. Focalizzarsi sul processo tenendo a mente l’obiettivo, farà tutta la differenza. Il risultato non sarà più un “oggetto” su cui focalizzarti e con cui creare un legame di dipendenza, ma un semplice benchmark per comprendere se ti stai muovendo nella direzione giusta o sbagliata. Questo piccolo ma significativo cambio di focus ti permetterà di raggiungere una costanza che non credevi minimamente possibile.
Torniamo all’esempio della perdita di peso. Con il focus sul processo, ti concentrerai più sul tipo di attività da fare per perdere peso. Sceglierai ad esempio uno sport che ti piace, e continuerai a farlo ogni giorno pensando a divertirti e non a perdere peso. Sceglierai di prestare un po’ più di attenzione all’alimentazione, cercando cibi più salutari che allo stesso tempo di piacciano. E salirai sulla bilancia giusto una volta ogni tanto, senza farti condizionare dal risultato. In questo modo la costanza diventerà qualcosa di totalmente naturale e scontato, ed è proprio grazie alla costanza che arriverai ad ottenere il peso forma che desideri.
Quando andiamo a vedere cosa hanno in comune tutti i business e le persone di successo, i campioni sportivi, i grandi maestri e i grandi saggi, ci si rende facilmente conto che ciò che li accomuna è proprio il loro focus verso il processo. Anzi, possiamo dire che nel caso dei grandi esempi c’è addirittura un vero e proprio amore verso il processo, che permette di raggiungere livelli di intensità e costanza impensabili per le altre persone.
Kyudo e minimalismo
Infine voglio parlarti di come vedo il Kyudo abbinarsi con l’idea di minimalismo. Molte volte quando ci si approccia verso il minimalismo si pensa ad una casa con pochissimi oggetti, e persone che fanno poche attività, hanno poche relazioni intime e si concentrano solo su ciò che porta loro valore. Questo in realtà è solo un risultato finale, anche abbastanza idealizzato, che nasconde però dietro di sé un intero processo, lungo anni, volto alla continua ricerca di ciò che è davvero essenziale.
Entrare in contatto con una persona minimalista, e vedere ad esempio una casa spoglia, e pochi oggetti personali, andrebbe visto nella sua interezza, come una continua ricerca da parte di quell’individuo verso il cuore di ciò che conta davvero. In questo senso, anche il Kyudo può essere inteso in questo modo. Per arrivare a colpire il bersaglio con la disciplina della via dell’arco, bisogna eliminare dentro di sé tutto ciò che è superfluo. Solo arrivando al proprio centro interiore, sarà possibile colpire anche il centro del bersaglio all’esterno.
Conclusione
Il più grande insegnamento del Kyudo come filosofia, consiste nella sua capacità di mostrarti la bellezza e l’importanza del percorso, facendo passare totalmente in secondo piano il risultato finale. Per raggiungere i risultati, così come per comprendere più a fondo il significato dell’esperienza umana, bisogna iniziare ad apprezzare il percorso, il processo, più che l’obiettivo finale. Esso deve diventare un semplice strumento che ci spinge a intraprendere un percorso, e non deve essere confuso con ciò che davvero ci serve. In altre parole si tratta di cambiare paradigma, e vedere quindi l’obiettivo come un mezzo, e il processo come un fine.
Anche se questo passaggio può essere semplice da comprendere a livello teorico, sappiamo bene che nella pratica non è così scontato. La società moderna basa tutto sull’apparenza, e così gli obiettivi sembrano più importanti dei processi. Per fortuna però, ci sono tanti approcci moderni che stanno aiutando persone, manager e business a cambiare il focus sui processi, come ad esempio le metodologie Lean. Ma questi approcci moderni non dicono nulla di nuovo, perché come abbiamo visto, un’arte marziale come il Kyudo racchiude questi saggi insegnamenti all’interno della sua disciplina millenaria.

Founder di Mudesk. Amo la filosofia minimal e la produttività. Nella mia vita sono riuscito a raggiungere livelli di efficienza molto elevati, studiando per una magistrale in inglese e facendo altri 2 lavori più un progetto personale. Mi sono reso conto però del prezzo da pagare, così ho iniziato a cercare l’essenziale, a selezionare meglio e fare solo ciò in cui posso apportare il massimo valore.