Wabi sabi: l’hakuna matata della vita moderna
Wabi sabi: l’hakuna matata della vita moderna
La filosofia Wabi Sabi è un modo di intendere la vita che ha origine nell’antico giappone. Pensiamo che questo concetto sia estremamente importante per vivere una vita più sana nel mondo moderno e accettare meglio il rapporto tra produttività e benessere. Abbiamo già affrontato questo tema nell’articolo intitolato Wabi Sabi, la bellezza delle imperfezioni, e visto il successo riscontrato abbiamo deciso di approfondire l’argomento con altri articoli sul tema.
Mentre leggevo il libro Navarro T., Wabi Sabi, 2019, Giunti,non ho potuto non pensare alla celeberrima frase “Hakuna Matata” del cartone da “Il re leone”.
L’autore e Timon esclamano il loro mantra, Wabi sabi il primo, Hakuna Matata il secondo, con la stessa enfasi: una musichetta soave che ti permea, ti invade la mente quasi con l’intento di sollevarti, alleggeriti.
La filosofia del nostro amico animaletto “It means no worries for the rest of your days. It’s our problem-free philosophy” cercava di rallegrare il povero leoncino insegnando lui a lasciare andare le preoccupazioni che occupavano la sua mente. In un momento non proprio roseo della sua, seppur appena iniziata esistenza, in cui sentiva problemi e preoccupazioni presenti nella sua testa quali macigni troppo grandi per lui, pensieri troppo pensanti, opprimenti.
Una responsabilità, un’aspettativa nei suoi confronti: diventare un capo branco all’altezza del padre, troppo grande per lui.
Filosofia Wabi sabi nella vita moderna
Vi è mai capitato di sentirvi così: schiacciati dal peso dei vostri impegni, delle vostre scelte o delle aspettative che vi sentite addosso?
Se la risposta è si, ma non siete nella condizione di poter scappare e affrontare la savana insieme ai nostri tre amici, allora vi consiglio di godervi il cartone, ma fare vostro il mantra Wabi sabi.
“La vita è bella nonostante gli errori”(Errore passo verso cosa?)
“Siamo solo esseri umani”
“Nulla è eterno, perfetto, compiuto o permanente”.
Wabi Sabi, due parole di origine giapponese da ripetersi lentissimamente, da far risuonare in modo melodico. Non state già meglio? Non vi sembra di aver percepito anche solo per un attimo il suono del vostro respiro? Il suo fluire nel vostro corpo?
Grazie a questa piccola interruzione, i nostri pensieri hanno preso una pausa dall’illusione della vita perfetta (la vita non è quello che vorremmo che fosse, è quello che è), dalla ricerca del successo.
Tornare al respiro
Pronunciare Wabi Sabi, inspirando espirando profondamente, ci consente di uscire dalla nostra visione.
Quando ci sentiamo sopraffatti vediamo i nostri impegni, i nostri propositi o obiettivi come questioni prioritarie, degne della massima importanza. Dimenticandoci di noi, del fatto che queste incombenze dipendono da noi, dalle nostre scelte e dalle nostre azioni.
Cosa significa ciò?
È il nostro atteggiamento a determinare l’enormità delle stesse, il paio di occhiali che usiamo per valutarle e attribuire loro importanza.
Respirare lentamente, ad esempio, è il primo esempio di come cambiare la scala delle priorità: prima respiro poi eseguo.
Rivalutare
Quando abbiamo intrapreso una certa strada eravamo sicuramente mossi da una motivazione. In corso d’opera, però, scordiamo che questo fenomeno psicologico è in realtà temporaneo in quanto sorto per farci raggiungere un determinato obiettivo in un ben preciso momento. È, quindi, relativo alle risorse disponibili in quel periodo, al suo contesto.
Un altro motore delle nostre azioni è il bisogno per la cui soddisfazione viene attivata la parte più primitiva del nostro cervello, quella che non contempla logica e razionalità.
Infine, sono i desideri a muovere le nostre azioni. Anche questi però, nonostante coinvolgono la parte più evoluta e logica del cervello, non sempre corrispondono a vere necessità, ma piuttosto a voglie passeggere.
Cambi di contesto, esperienze di crescita personale, attivazione del pensiero logico, riflessioni ed esperienza sono alcuni dei fattori che causano alterazioni significative del panorama intorno a noi. Di conseguenza mutano le nostre esigenze, le nostre risorse, ma anche la nostra consapevolezza rispetto ai bisogni e desideri. Da cui il senso di oppressione, di dover portare a termine qualcosa di imposto, ma che non ci dà soddisfazione; di dover attendere ad aspettative altrui, di dover dimostrare a tutti la nostra caparbietà anche se il progetto non ci appartiene più. Perchè la nostra motivazione è cambiata.
Ricordati della filosofia Wabi Sabi ogni volta che ti senti sopraffatta dalla vita e salla perfezione auto imposta che è stata generata dalla società, e liberati dal peso delle catene del perfezionismo. Ti sentirai più leggera, e la vita potrà continuare a scorrere in modo naturale e imperfetto, perché è questo che ci rende esseri umani unici e meravigliosi.
Počemučka, che in russo significa “una persona che fa e si fa troppe domande”, è esattamente come mi descriverei!
Il resto del tempo sono una ragazza di 27 anni, laureata in scienze della formazione (ovvero sono una maestra), che adora leggere e fare sport. Nell’ultimo anno mi sono avvicinata allo yoga (che adoro), alla meditazione ed al mondo del minimalismo (di cui sono ai primi approcci) e mi stanno cambiando la vita!
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